Octopolis Foundation ha consegnato numerosi “polpetti 100% di cotone” a Roma all’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina per i bambini nati prematuri.
Martedì 16 dicembre, grazie alla dott.ssa Francesca Gallini, direttore UOC di Terapia Intensiva Neonatale, SUB TIN Patologia Neonatale e Neonatologia, si è svolta la consegna di decine di “polpetti” in cotone (creati a mano) presso il Presidio Ospedaliero dell’Isola Tiberina, che saranno collocati nelle incubatrici per fare compagnia ai nuovi nati, che stringeranno tra le mani i tentacoli come fosse il cordone ombelicale della madre per averne giovamento e serenità.
La delegazione di Octopolis è stata accolta in reparto dal dott. Luigi Orfeo, direttore del Centro di Eccellenza Donna e Bambino Nascente, e dalla ginecologa dott.ssa Sara Davino, in foto di copertina insieme alla dott.ssa Francesca Gallini.
Il Centro di Eccellenza Donna e Bambino Nascente offre servizi e percorsi di assistenza a tutte le donne e ai piccoli appena nati. L’Isola Tiberina è storicamente una delle maternità più importanti del Lazio ed è un centro di riferimento conosciuto in tutta Italia, in cui viene a partorire la maggior parte delle mamme del centro di Roma.
L’Ospedale dispone di un Reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, pronto ad assistere neonati patologici e nati prematuri: un servizio all’avanguardia, che coniuga l’altissima tecnologia con un grande senso di accoglienza, dove il nostro Cav. Antonio Rancati insieme ad Andrea Arrigo Landi, presidente dello storico Circolo Borgonuovo di Prato, sono stati accolti con grande entusiasmo dallo staff dell’UOC di Terapia Intensiva Neonatale, SUB TIN Patologia Neonatale e Neonatologia.

Merito di tutto questo grazie alle amiche ed amici di cooperative sociali in collaborazione con Andrea Arrigo Landi e Gabriele Alberti, che hanno raccolto intorno al Circolo Borgonuovo di Prato tante volontarie e volontari che si sono resi disponibili a realizzare i “polpetti” 100% di cotone, donato da Moreno Vignolini, con Maria Luisa Barbieri, Fabio Apa, Daniela Sgrilli e Elisa Colzi, insieme a MOICA, Donne Attive in Famiglia e Società, in particolare Antonina Cardarella e Angela Agostini con l’amica Carmela Gigli per la realizzazione all’uncinetto dei polpi, qui sotto in foto.

Octopus Therapy: la Polpo-Terapia per curare i neonati prematuri
Quando un bambino nasce prematuramente è facile che sia ricoverato in terapia intensiva neonatale per ricevere le cure adeguate e quindi non sia a diretto contatto con la mamma o con il papà: l’Octopus Therapy, o polpo-terapia offre ai neonati prematuri un’altra forma di conforto durante il delicato periodo in Terapie Intensive Neonatali (TIN).
Questa pratica ormai molto diffusa utilizza morbidi peluche di cotone raffiguranti polpi, che servono a tranquillizzare il neonato e mitigare il trauma causato dal distacco dalla mamma.
Secondo le più recenti stime della SIN – Società Italiana Neonatologia ogni anno in Italia nascono circa 32 mila neonati prematuramente, ovvero quando il parto avviene prima della 37esima settimana di gestazione.

I neonati prematuri che pesano meno di 1.500 grammi al momento della nascita – circa l’1% di tutti i nati, che si traduce in circa 4.400 bambini all’anno – sono considerati i più fragili e vulnerabili: i neonati prematuri sono infatti particolarmente suscettibili a sviluppare complicanze, alcune delle quali gravi, specialmente quelli nati molto prima del termine previsto.
Nonostante ciò, l’avanzamento nelle tecniche di cura neonatale permette oggi di supportare i neonati prematuri nel loro percorso di crescita e sviluppo, avvicinandoli gradualmente alle tappe evolutive dei loro coetanei nati a termine.
La SIN sottolinea, tuttavia, l’importanza cruciale che questi bambini vengano al mondo in strutture ospedaliere fornite di Terapie Intensive Neonatali (TIN), dotate di attrezzature all’avanguardia e staff altamente qualificato, per assicurare loro le cure necessarie. Tra le cure che coadiuvano il processo di guarigione dei neonati prematuri, il contatto pelle-a-pelle (la marsupio-terapia) ove possibile, e anche la polpo-terapia.

Cos’è la polpo-terapia?
La polpo-terapia è nata in Danimarca, all’ospedale universitario di Aarhus, dove il personale medico ha osservato un fenomeno sorprendente : i piccoli peluche, nello specifico i piccoli polpi, fatti a maglia hanno un effetto calmante sui neonati.
L’idea del polpo di maglia è nata quando un papà ha chiesto al personale un polpo all’uncinetto per sua figlia ricoverata all’Ospedale Universitario di Aarhus. Visti i benefici anche sugli altri bambini prematuri, è nato così nel 2013 The Octo Project, un progetto condiviso con più ospedali e tanti volontari in giro per il mondo per realizzare piccoli polipetti a maglia per i neonati prematuri. Oggi sono centinaia gli ospedali e le associazioni che aderiscono a questa iniziativa.

I benefici della polpo-terapia
Stringendo i tentacoli di questi piccoli amici, i bambini non solo mostrano un miglioramento nella respirazione, ma anche una regolarizzazione del battito cardiaco e il livello di ossigeno nel sangue aumenta. Questa pratica riduce inoltre la probabilità che i neonati tirino tubi e cavi collegati a loro nelle incubatrici. Questa scoperta sottolinea l’importanza del contatto fisico e della stimolazione sensoriale per il benessere dei neonati in terapia intensiva.
Infatti i piccoli tentacoli ricordano il cordone ombelicale, il primissimo legame mamma-bambino in utero, e interagendo con essi, la respirazione e il battito dei piccoli diventa più regolare. Per migliorare ancora l’effetto calmante sul bambino, la mamma può tenere sul petto il piccolo polipo per trasmettergli il suo odore.
Ecco quindi come questi pupazzetti non sono solo un mezzo per tranquillizzare i neonati, ma fungono anche da supporto per le famiglie che stanno affrontando il ricovero in TIN, incoraggiandole a vivere con maggiore serenità questo momento critico. La presenza di questi simpatici compagni di cotone aiuta i bambini a sentirsi più sicuri e confortati, facilitando così il loro processo di guarigione e adattamento.

Gli ospedali in cui si pratica la polpo-terapia (fonte maternita.it)
Dal 2013 sono diventati numerosi gli ospedali che partecipano a questa iniziativa: tra i primi ad aver portato l’idea in Italia è stata l’associazione TIN.Tacoli di Cesena che collabora con la TIN dell’ospedale Bufalini e poi si è allargata agli altri ospedali di Rimini, Bologna e poi in tutta Italia grazie alle attività dei volontari e volontarie. Anche gli ospedali di punta in Italia per quanto riguarda la neonatologia, come il Gaslini e il Niguarda, hanno attivato questi progetti con le associazioni di volontariato sul territorio. Un punto di riferimento è anche l’associazione Cuore di Maglia, che offre modelli e mette in contatto volontari e ospedali su tutto il territorio Italiano.
Come realizzare il polpo all’uncinetto (guida fai da te di Cuore di Maglia)
Per coloro che sanno destreggiarsi un poco con l’uncinetto e desiderano contribuire al benessere dei piccoli prematuri, è possibile creare graziosi polipetti in varie dimensioni e colori. L’unico consiglio fornito dagli ospedali, per garantire la sicurezza, è che ogni polpo realizzato a mano sia in filo di cotone al 100%, così da poter essere lavato a temperature elevate. Inoltre, per quanto riguarda la lunghezza dei tentacoli (stesi), è importante che non superino i 21-22 cm.

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