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Home Speciale Europa

Idrogeno verde, l’Italia è indietro: formazione gratis per le aziende grazie all’Unione Europea

Angelo Consoli by Angelo Consoli
Febbraio 17, 2025
in Speciale Europa
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Idrogeno verde, l’Italia è indietro: formazione gratis per le aziende grazie all’Unione Europea
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Un articolo di Miriam Carraretto su Quotidiano Finanza Green rivela che un nuovo programma Europeo potrebbe aiutare le imprese italiane (specialmente PMI) a inserirsi nella filiera dell’idrogeno cominciando dagli aspetti formativi.

Oggi sappiamo con una discreta certezza che la domanda di idrogeno verde e delle tecnologie correlate subirà un’impennata nei prossimi anni per diverse ragioni, tra cui la crisi energetica europea e globale e il piano RepowerEu dell’Unione europea, che stanno spingendo i mercati per la libera trasformazione dell’energia in Europa.

Per quanto si parli poco di idrogeno green rispetto ad altre fonti di energia rinnovabile, diventa sempre più essenziale per le aziende formarsi sulle sue potenzialità. Per questo, Bruxelles ha messo in campo un progetto speciale chiamato H2Excellence per formare le imprese europee in materia di idrogeno verde.

Le aziende conoscono poco il potenziale dell’idrogeno verde

All’interno del suo piano RepowerEu, l’Unione europea ha l’ambizione di ampliare nei prossimi anni i progetti sull’idrogeno verde e investire 470 miliardi di euro entro il 2050.

Tra gli obiettivi c’è quello di arrivare a produrre di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile domestico e altri 10 milioni di tonnellate di idrogeno importato, con l’obiettivo di sostituire i combustibili fossili in settori particolarmente difficili da decarbonizzare, i cosiddetti settori hard to abate.

Diversi Paesi europei hanno già adottato una chiara strategia sull’idrogeno a livello nazionale per diventare indipendenti dal punto di vista energetico e ridurre le emissioni di carbonio del settore energetico.

Il che significa anche che si creerà contemporaneamente la necessità di lavoratori qualificati, lo sviluppo di sempre più programmi di istruzione e formazione per studenti e ingegneri e la riqualificazione degli attuali dipendenti del settore energetico.

Anche il nostro Paese sta facendo la sua parte, tanto che il governo di Giorgia Meloni ha presentato la strategia nazionale dell’Italia a novembre 2024, di cui fa parte il Corridoio meridionale dell’idrogeno, il cosiddetto SouthH2, fra Italia, Austria, Germania, Tunisia e Algeria, presentato alcuni giorni fa. Però le aziende italiane di idrogeno verde sanno ancora pochissimo.

Come funziona il progetto europeo H2Excellence

Di fronte a questo scenario, le PMI si devono attrezzare per affrontare la transizione energetica e lo sviluppo dell’idrogeno verde. Il progetto H2Excellence lanciato dall’Ue mira proprio a creare una sorta di piattaforma di eccellenza professionale nel campo delle celle a combustibile e delle tecnologie dell’idrogeno sostenibile.

L’idea è creare e implementare nel tempo opportunità di apprendimento permanente, inclusa una piattaforma e-learning, e sviluppare programmi di formazione nazionali e internazionali.

Attraverso corsi gratuiti, workshop e consulenze tecniche, il progetto offre alle imprese l’opportunità di sviluppare competenze fondamentali lungo l’intera filiera dell’idrogeno: dalla produzione allo stoccaggio alla distribuzione, fino agli usi finali. Questo percorso aiuta di fatto le PMI a restare competitive, a ridurre le emissioni di CO2 e a sfruttare al massimo le opportunità offerte dalle tecnologie green.

Il progetto creerà diversi Centri di eccellenza professionale (Cove), pienamente integrati nell’ecosistema di innovazione, competenze e lavoro nel campo delle tecnologie dell’idrogeno verde e delle celle a combustibile in 6 Paesi Erasmus+, più specificamente in Italia, Spagna, Finlandia, Portogallo, Polonia e Francia, e 2 Centri di supporto negli altri 2 Paesi Erasmus+, e cioè Francia e Polonia. Ci sarà poi un’apertura extra Ue, in Nord America, per opportunità di istruzione e formazione professionale e programmi di scambio tra Ue e Canada.

Il senso insomma è quello di creare delle reti a livello mondiale per la formazione sulle tecnologie dell’idrogeno verde sia per l’apprendimento iniziale di giovani e ingegneri sia per l’upskilling e la riqualificazione delle figure più senior, attraverso un’offerta flessibile e immediata di formazione per le varie aziende a seconda delle singole esigenze.

Studenti e lavoratori potranno così scambiarsi know how, anche grazie alla cooperazione internazionale. Fine ultimo è quello di promuovere e sensibilizzare l’uso dell’idrogeno in diversi settori industriali, nel campo della mobilità sostenibile e in generale della gestione degli spazi urbani.

Il CETRI-TIRES, insieme alla Start Up NEMO, seguirà con grande interesse lo sviluppo della situazione per favorire l’inserimento di tutte le PMI italiane che lo volessero nella filiera dell’idrogeno.

La Toyota Mirai a Idrogeno guidata da Angelo Consoli, messa a disposizione del CETRI TIRES e della Academy GRAND dalla Toyota Italia. 800 km con un rifornimento della durata di 5 minuti. Il futuro è già qui.

Angelo Consoli

Angelo Consoli

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