Cagliari, 17 ottobre 2025 – Le microplastiche non risparmiano nemmeno le aree protette. Un team di ricercatori italiani dell’Università di Padova e dell’Università di Pretoria ha identificato frammenti di nylon e altre microplastiche nei polmoni e nel sangue di animali selvatici prelevati in riserve naturali del Sudafrica, zone considerate finora incontaminate.
Lo studio — “Presence and characterisation of microplastics in wildlife organs across diverse South African ecosystems” di C.A. Cossu, V. Poli, L. Litti e M.C. Lavagnolo — è stato presentato oggi al Sardinia Symposium 2025, il più importante convegno mondiale sulla gestione dei rifiuti e sull’economia circolare, che questa settimana ha riunito oltre 500 delegati da 51 Paesi, tra accademici, industrie e istituzioni.
“Abbiamo riscontrato una concentrazione sorprendente di nylon, un polimero tipicamente derivante da tessuti e capi d’abbigliamento e packaging degli oggetti di uso comune. Questo suggerisce che anche il turismo e la popolazione locale possano contribuire alla contaminazione di ecosistemi apparentemente remoti”, spiega il gruppo di ricerca.
Il risultato è allarmante: la plastica è entrata nei corpi degli animali selvatici, penetrando in organi vitali e dimostrando che nessun ecosistema, nemmeno quelli “immacolati”, è ormai al riparo. Le microplastiche, frammenti inferiori a 5 millimetri, rilasciano additivi tossici e trasportano sostanze chimiche persistenti, con potenziali effetti sulla salute degli animali e — attraverso la catena alimentare — anche dell’uomo.
“È un segnale fortissimo: le fibre sintetiche prodotte in massa, dal fast fashion agli oggetti di uso quotidiano, si stanno letteralmente infiltrando nella vita stessa del pianeta.”
Lo studio si collega direttamente a una delle Focus Session più dibattute del Sardinia Symposium 2025, “How to achieve EU textile recycling targets”, moderata dal Prof. Andreas Bartl (TU Wien): un confronto serrato tra università, istituzioni europee e aziende del settore sull’impatto ambientale del tessile, dalla dispersione di fibre alle nuove direttive UE su raccolta e riciclo.
La scoperta presentata al Sardinia 2025 conferma quanto il tema delle microplastiche da tessile e dell’inquinamento invisibile sia ormai centrale nella ricerca scientifica e nelle politiche di economia circolare: un filo rosso che unisce la questione ambientale, industriale e sociale, con implicazioni globali.
Il Sardinia Symposium, giunto alla XX edizione e tenutosi dal 13 ottobre al 17 ottobre 2025, si conferma così il principale hub internazionale del dibattito scientifico sui rifiuti e la sostenibilità, con 400+ presentazioni in 8 sessioni parallele, workshop europei e laboratori pratici che mettono in dialogo accademia e industria su temi come AI, batterie, tessile e microplastiche.
In foto di copèrtina Dr. Carlo Andrea Cossu, Research Veterinarian at the University of Pretoria, South Africa) Valentina Poli (Ricercatrice Università di Padova)

Fonte Ufficio Stampa Sardinia Symposium by Eurowaste Srl – 18 ottobre 2025